Era il 1999. Fu l’anno in cui 4 autori visionari pubblicarono su internet il Cluetrain Manifesto (qui tradotto in italiano dal Luisa Carrada).
Le aziende, se volevano continuare a fare business, erano ammonite: l’unica possibilità di relazione era quella di conversare con gli esseri umani, non con i segmenti demografici tipici delle analisi del marketing tradizionale.
La logica conseguenza era la necessità di rivolgersi a loro con il loro linguaggio, non necessariamente con grandi budget ma, assolutamente, con grandi idee (anche dei piccoli).
Alcuni manager hanno avuto il coraggio di innovare mentre altri, forse la maggioranza, sono rimasti affezionati a modelli più “tradizionali”.
In entrambi i casi, come sempre, ci sono stati professionisti capaci e lungimiranti e altri meno abili e più superficiali.
Però il suo generatore di dubbi mi sembra un po’ contraddittorio. L’impressione, infatti, è quella che le ultime 90 tesi servano solo per confermare la fondata certezza della prima:
il marketing è morto in quanto sono esaurite le due condizioni che lo
nutrivano: primo, che le persone non potessero parlare facilmente
e direttamente tra loro, secondo, che il canale di trasmissione fosse concentrato, semplice e direttamente controllabile.
Il fatto che i singoli individui possano comunicare facilmente e direttamente tra loro, congiuntamente alla perdita di concentrazione del canale di comunicazione non è, di per sé, garanzia di qualità e obiettività dell’informazione.
Certo è evidente che le mutate condizioni sociali e tecnologiche impongono di adeguare usi e consuetudini pigramente utilizzati. Ma questa regola valeva ben prima della “invenzione” del Marketing.
2 commenti:
ciao, grazie della recensione.
la morte del marketing è intesa come la morte del marketing 'tradizionale' naturalmente, che per molti è pero' ancora l'unico significato della parola, per questo volevo un'espressione forte, iniziale.
Per quanto riguarda la modalità di lancio, in che senso markettara? :)
a parte l'annuncio sul blog e apogeo, non mi pare di aver comprato pubblicità :)
ciao e grazie,
gluca
È vero: condivido che, per molti (troppi!) operatori, il marketing conserva ancora una accezione eccessivamente “tradizionale” e quindi comprendo la volontà di usare un termine “forte”. Sono certo che le 91 tesi scuoteranno più di una coscienza.
“Markettara” è inteso in senso positivo e moderno, cioè come contrario di quelle procedure che stigmatizzi: come modalità di lancio non hai acquistato pubblicità ma hai attuato quella captatio benevolentiæ che coinvolge il “consumatore” nel pieno rispetto della sua autonomia.
Credo comunque che il vero pregio della tua opera sia nel fatto che avevi realmente qualcosa da dire e lo hai fatto unendo competenza ed esperienza. Dovrebbero essere questi valori alla base di ogni operazione di marketing….
Grazie e buon lavoro.
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