domenica 21 dicembre 2008

Immaginare, Creare, Innovare


Dicembre è tradizionalmente tempo di bilanci e buoni propositi.

A livello di Comunità Europea, mentre si inizia a riflettere sugli esiti di questo Anno del Dialogo Interculturale, si preparano gli strumenti per affrontare le sfide del mondo globale.

Il 2009 sarà infatti dedicato alla Creatività e all'Innovazione (European Year of Innovation and Creativity – EYCI) con l’obbiettivo primario di accrescere la consapevolezza di quanto questi fattori siano competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico. In un contesto di concorrenza sempre più internazionale e multisettoriale, stimolare lo sviluppo del potenziale creativo e innovativo è un modo concreto per dar forma al futuro dell’Europa.

Non si può che essere d’accordo, ci mancherebbe.

Ma c’è un però! Credo che ci sia vero progresso non solo con la Creatività e l’Innovazione, ma prima di tutto con la massima attenzione alla produzione di “Utilità”. È soprattutto a quest’ultima e alle esigenze dei loro consumatori che le aziende dovrebbero prestare attenzione quando elaborano nuovi beni e servizi. Che invece non sia così lo dimostra il “tasso di mortalità del cambiamento” cioè l’insuccesso o la morte prematura della gran parte dei nuovi prodotti lanciati ogni anno sul mercato (si arriva quasi al 90%).

La maggior parte delle persone non è realmente interessata al nuovo in quanto tale; anzi è spesso disorientata e confusa dalla perdita di punti di riferimento consolidati.

In realtà, anche storicamente, la maggior parte dei cambiamenti non è in COSA facciamo ma in COME lo facciamo e, spesso, proprio nuove tecniche hanno significato nuova continuità.

Insomma, ancora una volta, ricordiamoci che non sarà la quantità, ma la qualità ad essere decisiva.


domenica 14 dicembre 2008

...gente della Terra

Era il 1999. Fu l’anno in cui 4 autori visionari pubblicarono su internet il Cluetrain Manifesto (qui tradotto in italiano dal Luisa Carrada).

“I mercati sono conversazioni”, ammoniva la prima tesi a significare che, nell’era della web-comunicazione, sono le persone che contano, sono i singoli che dettano le regole del mercato.

Le aziende, se volevano continuare a fare business, erano ammonite: l’unica possibilità di relazione era quella di conversare con gli esseri umani, non con i segmenti demografici tipici delle analisi del marketing tradizionale.

La logica conseguenza era la necessità di rivolgersi a loro con il loro linguaggio, non necessariamente con grandi budget ma, assolutamente, con grandi idee (anche dei piccoli).

Da allora, un po’ di tempo è passato e i fatti, in parte, gli hanno dato ragione.

Alcuni manager hanno avuto il coraggio di innovare mentre altri, forse la maggioranza, sono rimasti affezionati a modelli più “tradizionali”.

In entrambi i casi, come sempre, ci sono stati professionisti capaci e lungimiranti e altri meno abili e più superficiali.

In questi giorni è uscita quella che considero la “versione italiana aggiornata” del Cluetrain Manifesto. Sono le “91 discutibili tesi per un marketing diverso” pubblicate dal bravo Gianluca Diegoli autore, tra l’altro, di un blog ben fatto e molto seguito, [mini]marketing.

Lo stile è quello tipico dell’autore: minimale ma incisivo. Come egli stesso premette, non è l’ennesimo manuale di business ma un generatore di dubbi sul marketing e la comunicazione aziendale ai tempi della conversazione globale. Un testo, tra l’altro, che “nasce dal basso” perché in qualche modo è anche frutto delle riflessioni nate nei quattro anni di vita del suo blog.

Leggo sempre con interesse e curiosità quanto proposto da Gianluca.

Però il suo generatore di dubbi mi sembra un po’ contraddittorio. L’impressione, infatti, è quella che le ultime 90 tesi servano solo per confermare la fondata certezza della prima:

il marketing è morto in quanto sono esaurite le due condizioni che lo

nutrivano: primo, che le persone non potessero parlare facilmente

e direttamente tra loro, secondo, che il canale di trasmissione fosse concentrato, semplice e direttamente controllabile.

Non sono d’accordo con una visione così drastica. Anzi, proprio per queste due mutate condizioni il marketing è attività aziendale sempre più importante e necessaria.

Il fatto che i singoli individui possano comunicare facilmente e direttamente tra loro, congiuntamente alla perdita di concentrazione del canale di comunicazione non è, di per sé, garanzia di qualità e obiettività dell’informazione.

Certo è evidente che le mutate condizioni sociali e tecnologiche impongono di adeguare usi e consuetudini pigramente utilizzati. Ma questa regola valeva ben prima della “invenzione” del Marketing.

Infine, a dimostrazione di quanto sopra, perfino lo stesso Gianluca Diegoli ha creato, presentato e diffuso il suo libro secondo i più recenti dettami della comunicazione “markettara” (che, del resto, ben conosce).

Si tratta comunque di una lettura interessante e ricca di spunti.

Buona riflessione a tutti….


domenica 18 maggio 2008

WOM

Sono assolutamente d'accordo....
via

giovedì 1 novembre 2007

BRAND PERIODIC TABLE

Sul sito di Kolbrener si trova la Tavola Periodica del Brand.
L'idea è creativa e simpatica:

domenica 14 ottobre 2007

Marketing Manager Olympics

Quattro giochi simpatici per quei momenti in cui si ha proprio bisogno di una pausa.
Mettetevi alla prova, soprattutto con Quiz Challenge.
Buon divertimento....
http://www.mediamonksgames.com/olympics/

domenica 16 settembre 2007

Bar à Parfums

Dopo Torino e Roma, anche Firenze ha un luogo speciale ed esclusivo dove i profumi diventano esperienza ed emozione.
Ha infatti inaugurato in occasione di Pitti Fragranze il luogo pensato da Cithera per far conoscere i profumi di nicchia di cui è distributore per l'Italia (L'Artisan Parfumeur, Diptyque, Les Parfums de Rosine, Coudray, Dètaillè, Piver, Compagnie de Provence).
Un bell'esempio di marketing esperienziale in un contesto di lusso che diventa anche occasione di formazione perché il consumo sia un atto sempre più consapevole.

lunedì 10 settembre 2007

Birds



Aggiungo un contributo all'esperimento di Maurizio Goetz.
Attendo con curiosità le sue conclusioni e i suoi spunti sempre interessanti.